Autore: Lara Spazzoli

Francesco Rizzoli, il “chirurgo filantropo”

Nel 1879 un anziano chirurgo, ormai prossimo alla morte, acquista l’ex convento di San Michele in Bosco, per creare un sofisticato stabilimento ortopedico da donare Bologna, città che tanti anni prima lo aveva accolto.

Un uomo solitario e parsimonioso dedito al miglioramento sociale e scientifico della sua professione, il cui contributo alla costituzione dell’Ortopedia moderna è enorme: l’ortopedia assume nel corso della sua vita un valore particolarmente rilevante, famose le sue operazioni, veloci e meticolose, in un momento storico nel quale la sterilizzazione e l’anestesia  erano solo ai loro albori. 

Molti avranno intuito di chi stiamo parlando: Francesco Rizzoli.

Conosciamo assieme la figura di quest’uomo a cui dobbiamo la nascita dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, oggi tra i più rinomati al mondo.

Francesco Rizzoli nasce a Milano nel 1809 in una famiglia di umile origine.
Il padre, luogotenente di Gioacchino Murat,viene ucciso in un agguato brigantesco e Francesco, ancora bambino, con la sorella Teresa, deve trasferirsi a Bologna sotto la tutela dello zio paterno.

Nonostante le  precarie condizioni economiche, che lasciano un segno in lui tanto da vivere per tutta la vita con una  parsimonia quasi ossessiva, il giovane riesce a  laurearsi sia in Medicina, nel 1829, sia in Chirurgia, nel 1831 per poi subito iniziare un’intensa attività accademica e ospedaliera che parte al “Pio ospedale del Ss. Salvatore” dove sarà primario  fino al 1855, e che lo porta nel 1840 ad ottenere la cattedra di “Chirurgia teorica e ostetrica”.

Dal 1842 è membro del “Collegio medico-chirurgico” ove insegna alle levatrici  la disciplina ostetrica, che proprio a Bologna tra Sette e Ottocento era entrata nei programmi di insegnamento. 

Nel 1855 ricopre la cattedra di “Clinica chirurgica” e assume nello stesso anno la direzione della “Clinica chirurgica universitaria”, ai tempi nell’Ospedale Azzolini nei pressi dell’Università.

Già dal 1852 è presidente della  Società medico-chirurgica di Bologna, ruolo che ricopre sino alla morte.

Dimostra prontezza e abilità gestionale decidendo di accogliere, nei distretti distaccati del suo nosocomio, l’esubero dei malati di colera del 1855: decisione che gli fa ottenere il diploma di aggregazione alla nobiltà bolognese.

L’ascesa pubblica e politica di Rizzoli lo porta, con l’arrivo dei Savoiardi, a divenire medico consulente della Real Casa e ad aiutare, assieme ad altri medici lo stesso Garibaldi a guarire dalla sua ferita e ad evitargli l’amputazione della famosa gamba (1862).

Nonostante gli importanti contributi scientifici e dirigenziali (tra cui la sovrintendenza degli ospedali cittadini) e la fama raggiunta, Rizzoli viene aspramente contrastato dal  ministero della Pubblica Istruzione che, ricevute le sue continue rimostranze sulla situazione degli ospedali Azzolini, decide di collocarlo a riposo allontanandolo, nel 1865, dall’insegnamento.

L’ospedale Azzolini, sorto alla fine del Seicento ed ammodernato solo parzialmente nel 1808, aveva da subito mostrato al medico le difficoltà logistiche e igieniche, motivo di disaccordo appunto con il ministero.

Nonostante la messa a riposo, dedito totalmente al suo lavoro, diventa primario di Chirurgia al nuovo  “Ospedale Maggiore”, che nel 1857 aveva radunato i centrali e antiquati “Ospedali della Vita e della Morte” e numerose strutture mediche religiose in una più moderna e decentrata struttura sanitaria.

Nel 1868 l’Università gli conferisce il titolo di professore emerito dando finalmente ragione alle sue lamentele sull’Ospedale Azzolini, che l’anno seguente viene definitivamente chiuso, una volta trasferite le cliniche accanto a quelle già esistenti nell’Ospedale di S. Orsola, tutt’oggi policlinico universitario. Severo e rigoroso, Rizzoli rifiuta di tornare all’insegnamento.

Spinto dalla passione e dalla vastissima esperienza, Rizzoli è in prima linea con la giunta comunale Cassarini  per organizzare un sistema democratico di istruzione pubblica e un innovativo servizio medico domiciliare che viene istituito un anno dopo la sua morte.

Nonostante la fama, la ricchezza e le moltissime cariche istituzionali, mantiene il riserbo di un uomo votato alla professione, celibe e parsimonioso, tanto da accumulare un enorme patrimonio, anche immobiliare. Nel suo palazzo su Strada Maggiore, ospita Giosuè Carducci, suo contraltare umanistico della riscossa universitaria della seconda metà dell’Ottocento.

Francesco Rizzoli appartiene alla folta famiglia dell’Alma Mater Studiorum, i cui esponenti di spicco, come Ulisse Aldrovandi, lasciano per testamento doni ed eredità a beneficio della città e dell’università stessa. 
Grazie a Francesco Rizzoli, chirurgo e  filantropo, l’ortopedia, già prevista da Ippocrate ma reintrodotta negli insegnamenti universitari solo negli anni ’40 dell’Ottocento, può  avvalersi di un nuovo sistema ospedaliero, specialistico e attento alla degenza e alla riabilitazione: l’isolato complesso di San Michele in Bosco, inaugurato nel 1896 come Istituto Ortopedico Rizzoli, diventa da subito eccellenza internazionale della chirurgia ortopedica e traumatologica, tutt’oggi supportata dalle sperimentazioni e dalle professionalità universitarie.

La Terrazza dei Bambini: un progetto per i pazienti pediatrici del Rizzoli che unisce un’intera comunità.

Con grande entusiasmo esprimiamo la nostra più sincera gratitudine a tre importanti realtà del mondo dell’associazionismo che operano al Rizzoli, per aver scelto di sostenere il progetto della Terrazza. Ecco cosa ci hanno raccontato Marco Fantoni, presidente di Agimap, Sabrina Bergonzoni, presidente di AGITO e Giovanni Bitonti, presidente di Clown 2.0

Marco Fantoni, presidente di Agimap

Cosa vi ha spinto a voler sostenere il progetto “La Terrazza dei Bambini”? Perché lo ritiene importante? Come pensa possa possa migliorare la qualità della vita dei giovani pazienti?

Quando ci è stata segnalata questa iniziativa ci siamo chiesti se ed in che modo potesse collimare con gli obiettivi di Agimap Italia Onlus e abbiamo constatato che calzava a pennello con quanto ci proponiamo di fare ormai da oltre 10 anni: essere al fianco di bambini in difficoltà, in Italia e nel Mondo. Dopo aver supportato le Missioni MPDA in Zimbabwe abbiamo pensato fosse importante fare qualcosa nella nostra città: abbiamo dunque sposato questo progetto bolognese, ma rivolto a bambini provenienti da tutta Italia e, in qualche caso, da altre parti del Mondo. Una sorta di viaggio immaginario però con i piedi ben piantati per terra, … anzi in Terrazza!  Un progetto che nasce a Bologna e arriva ovunque necessario. La Terrazza dei Bambini per noi è quel luogo lontano dalla sofferenza ma vicino alla cura, luogo dove i piccoli pazienti del Rizzoli (e le loro famiglie) possono trovare sollievo dalla pesantezza che si prova ad essere ricoverati o ad assistere qualcuno che deve essere curato. Gioco e cura: un abbinamento che crediamo vincente per l’obiettivo vero, la guarigione! Come potevamo non sostenerlo?!

Varie associazioni si stanno attivando a sostegno di questo progetto e noi ne siamo molto grati. Secondo Lei, questi gesti di grande generosità nati da Enti del Terzo Settore a sostegno di un progetto di un altro Ente, possono rappresentare una buona prassi anche per altri? Quale può essere l’importanza di avere una visione e obiettivi comuni?

Domanda facile e la cui risposta è racchiusa nelle tre parole del nostro motto: INSIEME E’ MEGLIO. Il motore che sostiene i nostri sforzi sta tutto in queste tre parole, ce lo ripetiamo spesso, soprattutto quando siamo un po’ stanchi o scoraggiati. Tante volte e in ambiti diversi ci siamo resi conto di come INSIEME E’ MEGLIO non sono solo parole ma un concetto pieno di forza e speranza. Potremmo aggiungere anche: nessuno si salva da solo. Questo motto vale in molti campi e ancor più nella collaborazione tra Enti, del Terzo Settore e non: quando c’è un obiettivo comune basta prendersi per mano e camminare insieme, perché  appunto INSIEME E’ MEGLIO. Avremmo avuto la forza da soli di realizzare questo progetto? Assolutamente no! Insieme ad altri siamo riusciti, orgogliosamente, ad esserne parte. E se è vero che è importante realizzare l’obiettivo, è altrettanto importante arrivarci in modo educativo sia per i nostri associati, sia per coloro che beneficiano del nostro aiuto. Siamo sicuri che questa volta l’obiettivo lo abbiamo centrato in pieno!

Sabrina Bergonzoni, presidente di AGITO

AGITO ODV ha aderito con entusiasmo al progetto “La Terrazza dei Bambini”. La nostra associazione è composta da tanti genitori e familiari di pazienti, molti dei quali pediatrici, che sono stati in cura presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli con diagnosi di sarcoma osseo e pertanto riconosciamo l’alto valore di uno spazio accogliente e funzionale a loro dedicato. AGITO nasce con l’obiettivo di migliorare l’accoglienza e la degenza dei pazienti con tumore osseo e in particolare dei bambini e dei ragazzi: la nostra esperienza ci ha fatto comprendere l’enorme importanza che riveste ogni giorno di vita di questi ragazzi, anche e soprattutto durante i ricoveri. Durante il ricovero il bambino riceve, oltre alla cura farmacologica, quell’ attenzione e cura emotiva che, insieme alla famiglia, gli consente di affrontare con più forza il percorso terapeutico, di allentare la tensione emotiva e di migliorare l’adesione alle terapie. Un ambiente in cui un bambino può sentirsi comunque “bambino”, e non solo un malato, contribuisce a tutto questo. Un ambiente polifunzionale pensato ad hoc è un contenitore fondamentale per realizzare progetti loro dedicati; gli spazi per studiare, per giocare, per fare dei laboratori o per fare musica o anche semplicemente per stare insieme ai coetanei aiutano il ragazzo a ritrovare una dimensione di “normalità” all’interno dell’ambiente ospedaliero. Normalità che è una conquista durante la malattia. Siamo convinti che chiunque operi per i pazienti pediatrici all’interno dell’ospedale dovrebbe sostenere questo progetto e rendersi disponibile per ogni confronto. Come organizzazione di volontariato siamo orientati al malato e a sostenere ogni iniziativa che possa portargli beneficio: è nostra convinzione da sempre che le conquiste più belle si ottengono quando si uniscono più forze, sia economiche che morali. Ogni ente del terzo settore è prezioso in quanto può aggiungere un tassello e portare una visione che completa quella degli altri, contribuendo a rendere il quadro d’insieme davvero ricco e funzionale. Ringraziamo la Fondazione Rizzoli per avere avviato questo progetto da cui tutti trarremo beneficio: aiuterà anche noi associazioni a lavorare meglio con i piccoli pazienti.

Gianni Bitonti, presidente di Clown 2.0

Cosa ha la vostra associazione spinto a voler sostenere il progetto “La Terrazza dei Bambini”? Perché lo ritiene importante? Come pensa possa possa migliorare la qualità della vita dei giovani pazienti?

“Un sorriso non guarisce ma aiuta a stare meglio”.  Da sempre questa è una delle frasi che più rappresenta l’associazione Clown 2.0 ODV: la nostra mission è portare buonumore attraverso il naso rosso, ma siamo consapevoli che il semplice sorriso non può tutto. Sin dalla costituzione dell’associazione tutti i volontari clown di corsia sono impegnati non solo a portare il sorriso nella pediatria ortopedica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e in contesti di disagio in Italia e nel mondo, ma anche a supportare in tutti i loro bisogni primari i minori incontrati. I piccoli che sono in cura al Rizzoli non hanno bisogno di beni alimentari, sono in un luogo in cui ricevono cure eccellenti e in Italia l’istruzione è garantita sino a 18 anni: alla luce di ciò ci siamo interrogati su come riuscire ad offrire qualcosa in più, di più concreto, oltre al sorriso e al buonumore. La risposta è ovviamente nel progetto della “Terrazza dei bambini”: progetto che unisce un luogo in cui si materializza l’eccellenza delle cure, affiancate all’alto contributo apportato dalle associazioni, e uno spazio dovei piccoli pazienti e le loro famiglie possono costruire ricordi positivi, nonostante l’ospedalizzazione. 

Alcune associazioni si stanno attivando nel sostenere questo progetto e noi ne siamo molto grati: secondo Lei, questi gesti di grande generosità nati da Enti del Terzo Settore a sostegno di un progetto di un altro Ente, potrebbero rappresentare una buona prassi anche per altri? Quale può essere l’importanza di avere una visione e obiettivi comuni?

L’Emilia Romagna è la culla dell’associazionismo, anche se negli ultimi due decenni si sta assistendo ad un progressivo isolamento delle singole realtà associative. Spesso realtà sociali anche molto vicine tendono a parlarsi poco, incontrarsi meno e condividere gli obiettivi con estrema rarità. L’idea di sostenere questo progetto assieme ad AGIMAP Italia Onlus e AGITO ODV mi riempie di gioia perché il sostegno condiviso getta le basi affinché “la Terrazza dei bambini” sia luogo in cui più associazioni, pediatriche e non, possono trovare incontro e compartecipazione per il bene comune. Spero che molte altre realtà aderiscano a questa cordata associativa: insieme possiamo cambiare il futuro di molti bambini e bambine.

Le storie di tre pazienti per la Terrazza dei Bambini

Simone, Lucia e Cristian. Tre storie completamente diverse, tre persone accomunate
da una caratteristica: essere stati curati, in età pediatrica, all’Istituto Ortopedico
Rizzoli. Abbiamo raccolto le loro interviste in questo video, realizzato per presentare
il progetto “La Terrazza dei Bambini”. Oggi vogliamo condividere queste toccanti
testimonianze, perché tutti possano conoscere il valore di un progetto volto a
realizzare un luogo dove ogni bambino, ogni ragazzo possa essere accolto e possa
ricevere non solo le cure mediche, ma anche l’aiuto, l’attenzione e il supporto
necessari per poter “guardare sempre in alto”.

Negli storici ambienti dell’Istituto Ortopedico, la Charity Dinner della Fondazione

Come descrivere un’emozione?
Come esprimere in poche parole una grandissima gratitudine?
Non è semplice, ma ci proviamo.

Pochi giorni fa si è svolta la prima charity dinner della Fondazione Rizzoli negli ambienti monumentali dell’Istituto. E’ stata un’occasione che ha visto riunite circa 230 persone che hanno aderito all’iniziativa e che, per prime, ci teniamo a ringraziare di cuore per aver reso la serata un successo. L’atmosfera era splendida, anche grazie alla cornice storica in cui le fasi della serata si sono sviluppate: a partire dall’aperitivo di benvenuto, l’accoglienza della presidente Federica Guidi e la presentazione del progetto La Terrazza dei Bambini in sala Vasari, fino ad arrivare al momento della cena servita nella splendida manica lunga: una tavolata, compresa tra la finestra con vista sulla Torre degli Asinelli e una postazione dedicata allo show cooking installato per l’occasione dallo chef Luca Marchini che ha donato agli invitati la sua arte e la sua professionalità. 

La nostra gratitudine va, inoltre, a tutti quei partner che gratuitamente hanno sostenuto la realizzazione dell’evento: Giorgio Comaschi che ha dato ritmo e vivacità alla serata,

l’Istituto Alberghiero Bartolomeo Scappi che ha messo a disposizione i suoi studenti, il Conservatorio G.B. Martini che ha organizzato un intrattenimento musicale con un eccezionale trio jazz. Inoltre Costruzioni E. Dallacasa SRL, Frascari Costruzioni SNC, Majani SPA e Palazzo di Varignana che hanno supportato economicamente l’evento.

Tutti i fondi raccolti durante la serata sono stati devoluti a sostegno del progetto La Terrazza dei Bambini, per essere sempre più vicino ai più piccoli pazienti dell’Istituto e alle loro famiglie.

Grazie di cuore!

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La biblioteca, intitolata a Re Umberto I, sorge nei locali cinquecenteschi di quella che
era l’antica libreria dei monaci Olivetani (un sottordine dei Benedettini). Ci vollero
ben 3 anni per concludere i lavori, che finirono nel 1680. Ecco le parole che un
barnabita francese in visita scrisse sul suo diario: “la biblioteca è la più bella e di
miglior gusto che abbia visto in Italia… Questo luogo ha più l’aria di una galleria di
un gran principe piuttosto di una biblioteca di religiosi”.
Nel 1797, sotto il dominio di Napoleone, la biblioteca divenne fortezza militare e le
preziose scaffalature seicentesche furono completamente distrutte. Dopo un periodo
molto oscuro, fu sotto la direzione di Vittorio Putti (1912-1940) che la Biblioteca tornò
ad essere un luogo di studio, questa volta non più di monaci, ma di medici, che
frequentavano l’Istituto Ortopedico Rizzoli, inaugurato nel 1896. Le scaffalature

distrutte nel periodo napoleonico furono ricostruite e decorate con gli stemmi
olivetano e quello di Bologna. Al suo interno, la biblioteca, ospita due massicci tavoli
della metà del ‘600, donati dal professor Putti nel 1922, pregevoli atlanti anatomici,
collocati in bella mostra sui leggii e un grande mappamondo del 1762. Tutto questo
ha permesso oggi di ricreare l’atmosfera originale dell’antica libreria del Monastero
Olivetano.


Nella prossima uscita vi sveleremo alcune curiosità sulla vita di Francesco Rizzoli, il
“chirurgo filantropo”. Stay tuned!


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dell’Istituto

Un percorso che si articola tra luoghi che hanno segnato la storia dell’Istituto e della
medicina: il corridoio monumentale detto Manica Lunga, celebre per l’effetto
cannocchiale sulla Torre Asinelli, la Biblioteca scientifica Umberto I che sorge
nelle splendide aule cinquecentesche di quella che fu l’antica libreria dei monaci
Olivetani, lo Studio Putti, che ospita l’omonima collezione che custodisce prezioso
materiale storico e scientifico, che il professore lasciò in eredità all’Istituto, il
Chiostro Ottagonale o “dei Carracci” per i famosi affreschi realizzati tra il 1605 e il
1606 da Ludovico Carracci, Guido Reni e altri esponenti dell’Accademia degli
Incamminati.

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Ringraziamenti

Siamo entusiasti di accogliere due nuovi soci fondatori, che entreranno a fare parte della Fondazione Rizzoli a tutti gli effetti: Nicola Ancarani, ‘Avvocato, giurista d’impresa’ e Gianmaria Cesari “Amministratore Delegato dell’azienda vinicola Umberto Cesari”.

La loro scelta di unirsi a noi come fondatori rappresenta in segno di fiducia nella nostra missione e ci dà la motivazione per continuare a lavorare ogni giorno. Siamo molto grati per il loro entusiasmo e la loro passione e non vediamo l’ora di lavorare insieme per raggiungere i nostri obiettivi comuni.

Ecco le parole dei due nuovi fondatori: Nicola Ancarani: “Da bolognese è stata facile la scelta di contribuire allo sviluppo di una realtà importante come l’Istituto Ortopedico Rizzoli. Da padre è ancora più forte il desiderio di sostenere, in qualità di socio fondatore, i progetti che la Fondazione vorrà promuovere, a cominciare dalla Terrazza dei bambini, importante obiettivo che merita sicuramente tutto il supporto possibile”.

Gianmaria Cesari: “Mi riempie di orgoglio poter sostenere la Fondazione per l’Istituto Ortopedico Rizzoli, eccellenza mondiale dell’ortopedia. La Umberto Cesari crede da sempre nel valore sinergico del territorio, e ho quindi aderito con entusiasmo alla possibilità di  affiancare chi ha dato vita alla Fondazione condividendone in toto gli obiettivi e i valori. Da bolognese ho negli anni potuto toccare con mano il livello di cure prestate dall’Istituto Rizzoli, verso il quale sarò sempre riconoscente e per il quale da oggi mi metto a disposizione nella totale condivisione del percorso intrapreso.”

Ringraziamo inoltre tutti i nuovi soci sostenitori e i donatori che a partire da quest’anno hanno deciso di essere al nostro fianco.

“Guarda sempre in alto”

In occasione della conferenza stampa del 1° febbraio 2023, la Presidente della Fondazione Rizzoli Federica Guidi e il medico chirurgo dott. Roberto Rotini, hanno presentato i progetti della Fondazione Rizzoli, e in particolare, il Direttore Generale Anselmo Campagna, ha fatto un affondo sul progetto: “La Terrazza dei Bambini.”

La Terrazza sarà realizzata entro il termine del 2025 all’ultimo piano dell’ala moderna dell’Ospedale Rizzoli: il progetto ha ricevuto un importante finanziamento, da parte della Regione Emilia Romagna, di oltre 2 milioni di euro che andranno a sostenere gli interventi strutturali. 

“Solo sei mesi fa era un sogno che oggi sta diventando realtà; la terrazza garantirà un bellissimo luogo di socialità e accoglienza per i più piccoli pazienti e le loro famiglie”, commenta il direttore generale Anselmo Campagna. Il progetto prevede la realizzazione di nuovi spazi coperti polifunzionali completamente dedicati ai pazienti pediatrici e alle loro famiglie, con lo scopo di migliorare il percorso di cura e di degenza.

La Terrazza dei Bambini, caratterizzata da grandi vetrate e molti elementi naturali, accoglierà una biblioteca, un’area di studio per proseguire l’attività didattica anche durante le cure e la degenza, un’area soggiorno, una zona per i più piccoli, uno spazio per eventi di musica, teatro e proiezioni e infine un laboratorio didattico.

“La Fondazione è nata per essere di sostegno a un’eccellenza del nostro territorio – spiega la presidente Federica Guidi – grazie a questa iniziativa vogliamo che i bimbi possano trovare un momento di sollievo, in particolare quando sono costretti a periodi di lunga degenza. Essere vicino ai bambini è una connotazione che la Fondazione si vuole dare”.

La terrazza dei bambini

In occasione della conferenza stampa del 1° febbraio 2023, la Presidente della Fondazione Rizzoli Federica Guidi e il medico chirurgo dott. Roberto Rotini, hanno presentato i progetti della Fondazione Rizzoli, e in particolare, il Direttore Generale Anselmo Campagna, ha fatto un affondo sul progetto: “La Terrazza dei Bambini.”

La Terrazza sarà realizzata entro il termine del 2025 all’ultimo piano dell’ala moderna dell’Ospedale Rizzoli: il progetto ha ricevuto un importante finanziamento, da parte della Regione Emilia Romagna, di oltre 2 milioni di euro che andranno a sostenere gli interventi strutturali. 

“Solo sei mesi fa era un sogno che oggi sta diventando realtà; la terrazza garantirà un bellissimo luogo di socialità e accoglienza per i più piccoli pazienti e le loro famiglie”, commenta il direttore generale Anselmo Campagna. Il progetto prevede la realizzazione di nuovi spazi coperti polifunzionali completamente dedicati ai pazienti pediatrici e alle loro famiglie, con lo scopo di migliorare il percorso di cura e di degenza.

La Terrazza dei Bambini, caratterizzata da grandi vetrate e molti elementi naturali, accoglierà una biblioteca, un’area di studio per proseguire l’attività didattica anche durante le cure e la degenza, un’area soggiorno, una zona per i più piccoli, uno spazio per eventi di musica, teatro e proiezioni e infine un laboratorio didattico.

“La Fondazione è nata per essere di sostegno a un’eccellenza del nostro territorio – spiega la presidente Federica Guidi – grazie a questa iniziativa vogliamo che i bimbi possano trovare un momento di sollievo, in particolare quando sono costretti a periodi di lunga degenza. Essere vicino ai bambini è una connotazione che la Fondazione si vuole dare”.

Presentata in conferenza stampa “La terrazza dei bambini”

Questa mattina, all’interno della storica Sala Vasari dell’Istituto Ortopedico, si è svolta la seconda conferenza stampa della Fondazione Rizzoli che ha visto come protagonista il progetto “La terrazza dei bambini”, progetto di punta della Fondazione. Presenti alla conferenza, insieme alla presidente Federica Guidi, al direttore generale Anselmo Campagna e al dott. Rotini, l’assessore alle politiche della salute Raffaele Donini, che ha annunciato il finanziamento per 2,2 milioni di euro per la terrazza all’ultimo piano dell’ala moderna dell’ospedale, con affaccio su Bologna. “Grazie a questo progetto – afferma Federica Guidi, presidente della Fondazione – potremo dare un grande contributo all’accoglienza dei piccoli pazienti che stanno molto a cuore alla Fondazione. L’importante finanziamento regionale coprirà i costi della parte strutturale dei nuovi spazi e noi potremo concentrarci sulla raccolta dei fondi necessari per la progettazione e per renderli funzionanti e perfettamente accoglienti. Speriamo di raggiungere con l’aiuto di tutti le cifre necessarie per completare al meglio le nuove aree. Partecipare ad un progetto così importante è motivo per noi di grande orgoglio, sono fiduciosa che saremo in grado di supportare la visione innovativa dell’ospedale con le risorse che merita per rendere meno pesanti le condizioni dei piccoli pazienti costretti a lunghi periodi di degenza. Stiamo lavorando per allargare il numero dei sostenitori e intessere rapporti con la città e le realtà produttive del territorio e ci stiamo impegnando per organizzare eventi di raccolta fondi di diverse tipologie ai quali inviteremo tutti a partecipare, perchè crediamo che insieme potremo realizzare grandi e ambiziosi progetti per sentire ancora un po’ più nostro un ospedale che è da sempre parte dell’identità della nostra città”.

Buoni propositi 2023

Per cominciare questo nuovo anno insieme, abbiamo stilato la lista dei nostri 10 “buoni propositi”.

Per prima cosa desideriamo farci conoscere approfonditamente, raccontare chi siamo, come siano nati, a chi è rivolto il nostro impegno quotidiano. Insomma, vorremmo rendere tutti partecipi della nostra mission.

Il nostro sogno è sempre quello di riuscire a raccogliere i fondi necessari per realizzare la Terrazza dei Bambini. 

Vorremmo riuscire a completare l’acquisto di EOS, un sistema di scansione radiologica che riduce l’esposizione ai raggi X. Si tratta di uno dei nostri progetti più originali e innovativi, volto ad assicurare all’Istituto un futuro all’avanguardia.

Ci piacerebbe poi riuscire a raccontare alcune storie dell’Istituto, che riguardano i pazienti, le loro famiglie, ma anche i ricercatori e il personale sanitario che ogni giorno vive a stretto contatto con loro, per condividere i frutti del loro lavoro, incoraggiando chi ci conoscerà a coinvolgersi nella mission della Fondazione.

Una cosa che ci sta molto a cuore è quella di rendere le persone che ci conosceranno più sensibili al tema delle donazioni e del fundraising, e siamo sicuri che una maggior consapevolezza e corresponsabilità porterà a raggiungere risultati importanti.

Non meno importante, vorremmo riuscire a conoscere i donatori, per poterli ringraziare e rendere partecipi con maggior interesse ed entusiasmo all’interno della nostra Fondazione, perché si diffonda tra tutti noi un senso di appartenenza e di responsabilità sempre maggiore.

Desideriamo, durante il corso di quest’anno, che tutti i pazienti possano accedere a protesi altamente tecnologiche, evolute, di alta definizione, sulla base di un progetto riabilitativo adeguato, che rappresenta la possibilità di tornare ad una vita piena, alle proprie attività, alle proprie passioni.

Vorremmo avviare i lavori di “Rizzoli su Misura”, un progetto trasversale rispetto alle nostre aree di intervento in quanto riguarda sia la cura dei pazienti sia la valorizzazione di parte del patrimonio storico-documentale dell’Istituto. 

Un regalo immenso per questo nuovo anno sarebbe poter iniziare a coinvolgere un gruppo di volontari nelle attività e nelle iniziative della Fondazione.

Speriamo, infine, di poter, sempre più, interagire direttamente con i pazienti, con gli operatori dell’Istituto e con tutti coloro che desiderino approfondire e conoscere meglio i progetti e le iniziative della Fondazione.

Noi siamo pronti ad impegnarci con tutte le nostre forze per raggiungere questi obiettivi, che ci rendono orgogliosi del lavoro intrapreso insieme quest’anno e curiosi e fiduciosi in un futuro pieno di sorprese. Speriamo che anche tu, conoscendoci, potrai offrire il tuo contributo, per far sì che l’Istituto Rizzoli possa rispondere con sempre maggior cura alle esigenze dei pazienti, delle loro famiglie e dell’intera cittadinanza. 

Fondazione Rizzoli
La Fondazione desidera realizzare importanti progetti innovativi a supporto delle attività dell’Istituto, per migliorare la qualità della vita dei pazienti e per valorizzare il patrimonio storico e documentale che la struttura custodisce.
Contatti

Indirizzo: Via di Barbiano 1/10, Bologna
Tel: +39 333 183 9405
Email: eleonora.baglivo@ior.it
Email: presidenza@fondazionerizzoli.org

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