Per il Rizzoli, poter contare su un centro di progettazione protesi interno significa valorizzare le competenze dei propri ricercatori e dotarsi di tecnologie all’avanguardia per andare sempre più incontro alle esigenze dei pazienti che necessitano di interventi e protesi personalizzati. Il progetto prevede la costituzione di un “3D lab”, che avrà sede nello spazio un tempo dedicato al laboratorio fotografico dell’Istituto. Il 3D lab coinvolgerà molti professionisti specializzati nelle attività di analisi delle immagini biomedicali, modellazione anatomica, progettazione di dispositivi e stampa prototipi: tutte le fasi necessarie per lo sviluppo della protesi “su misura” finale.
L’Istituto Rizzoli ogni anno accoglie decine di pazienti che, per la complessità della loro condizione necessitano di interventi su misura. In ambito ortopedico, la progettazione “su-misura” di dispositivi impiantabili e ortesici è strategica per questi pazienti, infatti migliora molto i risultati clinici, riduce i tempi di riabilitazione, riduce i tempi chirurgici, e limita i costi complessivi. Il nostro desiderio è che ognuno di loro possa avere una protesi su misura, che permetta una ripresa ottimale delle abilità motorie.
Perciò desideriamo che l’Istituto possa dotarsi di un 3D-Lab (laboratorio di progettazione e stampa 3D) interno, in cui saranno inserite tecnologie all’avanguardia: computer ad alte prestazioni e stampanti di varie tecnologie e materiali.
Gli spazi del 3D- Lab ospiteranno anche locali per la formazione e il training degli addetti ai lavori, un archivio dei casi e del materiale storico-didattico.
Il centro di progettazione personalizzata avrà sede nello spazio che un tempo era dedicato al laboratorio fotografico dell’Istituto, in cui veniva documentata l’attività svolta all’interno dell’ospedale, ma che ora potrà fornire servizi su base digitale a distanza anche per le altre sedi, come il Rizzoli Bagheria (PA), Bentivoglio (BO) e Argenta (FE), nonché per altri centri ospedalieri locali e nazionali.
Accanto a questa tecnologia moderna convivrà la storia: l’idea è quella di realizzare un piccolo spazio museale che faccia da contraltare ai laboratori altamente tecnologici. Un allestimento con le migliaia di lastre fotografiche in vetro (compresi quelli della Grande Guerra), e i macchinari dei primi anni del ‘900 per lo sviluppo e la stampa delle radiografie. Questo patrimonio di documentazione storica e scientifica particolarmente prezioso ed estremamente raro, che in Italia non trova pari, potrà così essere valorizzato e collocato nella sua sede originaria.