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Aree di intervento

La Fondazione desidera realizzare importanti progetti innovativi a supporto delle attività dell’Istituto, per migliorare la qualità della vita dei pazienti e per valorizzare il patrimonio storico e documentale che la struttura custodisce.

Accoglienza e assistenza

Crediamo che l’accoglienza del paziente e della famiglia, fin dal primo contatto, sia un aspetto fondamentale del processo di assistenza e cura. Per noi è fondamentale il valore dell’umanizzazione delle cure come presupposto per offrire la migliore assistenza ai pazienti. Per rendere sempre più possibile questo processo abbiamo deciso di sostenere lo sviluppo di nuovi servizi e infrastrutture, l’introduzione di nuove tecnologie e di promuovere iniziative per migliorare la qualità della vita e il benessere di tutti i nostri pazienti.

Ricerca

Al Rizzoli circa 300 ricercatori sono impegnati in diversi programmi di ricerca, dall’oncologia muscolo-scheletrica, alla rigenerazione di cartilagine e tessuti ossei, dalla prevenzione di malattie come l’artrite e l’osteoporosi al miglioramento delle protesi e delle tecniche d’impianto, fino alla cura di malattie rare dei muscoli e dello scheletro. La stretta collaborazione tra ricercatori e medici consente all’Istituto di proporre nuove modalità di cura e raggiungere sempre migliori risultati. Desideriamo contribuire a far crescere la ricerca, per garantire il massimo ai 100.000 pazienti che ogni anno ospita il Rizzoli, investendo sulla tecnologia, sullo studio e l’aggiornamento dei medici per garantire ai pazienti servizi e tecnologie di altissimo livello.

Valorizzazione del patrimonio
storico – artistico – documentale

L’ex monastero di San Michele in Bosco, è un imponente complesso architettonico comprendente la chiesa e l’adiacente ex-convento degli Olivetani, oggi sede del Rizzoli. Si erge in uno dei punti più panoramici dei colli a ridosso di Bologna ed è stato luogo di soggiorno di Papi e principi, condottieri e letterati. Il complesso ospita il Centro Putti e la Biblioteca Centrale, intitolata al Re Umberto I e una delle più complete e rare collezioni librarie esistenti in campo ortopedico. Tra le caratteristiche più peculiari del complesso vi è il chiostro ottagonale, un unicum nel panorama monastico bolognese, affrescato da Ludovico Carracci e la “manica lunga”, un corridoio lungo 162 metri da cui si accedeva alle celle dei monaci. Inoltre l’ospedale ha prodotto e archiviato sin dal 1899 numerose lastre radiologiche, pellicole fotografiche e cinematografiche, che oggi rappresentano un patrimonio di grande ricchezza. Lo scopo che ci siamo prefissati è la valorizzazione degli ambienti storici e monumentali e la catalogazione e digitalizzazione di tutto il materiale conservato, per renderlo fruibile sia al personale che al pubblico.
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